Mediamente una PMI del Nord Italia sostiene ogni anno costi che vanno da €20.000 ad oltre €50.000 per garantire un livello di sicurezza adeguato delle proprie strutture fisiche e dei beni contenuti.
Mediamente una PMI del Nord Italia investe da €2.000 a €10.000 per la Cybersecurity.
Molti si affidano alle polizze Cyber, che hanno un costo che oscilla da €2.000 a€5.000, ma che coprono solo una parte del danno in caso di intrusione.
Il 91% dei reati contro le imprese è rappresentato da truffe e frodi informatiche come phishing o manipolazione dei sistemi informatici, mentre il restante 9% riguarda delitti informatici più specifici come accessi abusivi e danneggiamenti.
I reati informatici in Piemonte sono cresciuti del 10,8% nell’ultimo anno.
I danni diretti ammontano mediamente a €180.000-€200.000, ai quali bisogna sommare quelli indiretti (fermo produzione, danni strutturali, aumento dei premi assicurativi) stimati in €40.000-€50.000.
Questo significa che i reati contro le Aziende avvengono principalmente tramite le reti informatiche, molto meno fisicamente.
Eppure il confronto delle spese è impietoso: le Aziende spendono da 5 a 10 volte tanto per proteggere i luoghi fisici rispetto a quanto investono per proteggere i propri dati, ma oggi i danni paggiori derrivano dal cybercime piuttosto che dai furti.
Senza contare gli obblighi derivanti dalla normativa NIS2, che prevede sanzioni elevate per chi ai controlli risulta non essere opportunamente adeguato in termini di sicurezza informatica.
Ha senso rischiare così tanto quando con una semplice analisi sarebbe possibile proteggersi adeguatamente?
Inoltre, se l’Azienda è una MPMI con sede nelle provincie di Asti o Alessandria, hai una possibilità in più.
Grazie al Bando Camerale 2025 sarà possibile ottenere un contributo pari al 70% delle spese sostenute!
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(l’analisi gratuita darà diritto ad una esposizione orale dei punti riportati, ma non alla consegna della documentazione generata).
Fabio Canova
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